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Un bulldog non è un cane, ma è un bulldog.
Ti affascina tutto di lui e ti conquista immediatamente.
Se vuoi un bulldog devi essere disposto a:
prenderti cura di lui.
E’ un essere fragile.
Non è uno status symbol.
Vive in simbiosi con te.
Assorbe tutto di te: il tuo umore, il tuo distacco o il tuo affetto.
Non umanizzarlo, non è il tuo psicologo.
Non trattarlo come una bambola, peggiori la sua delicata salute.
Curalo con cibo sano.
Metti da parte un fondo per le sue spese, perché è una cambiale senza scadenza.
Preparati a tutte le malattie del mondo, lui è un gigante di cristallo.
Non comprarlo in un negozio o via internet, visita gli allevamenti e informati su tutto.
Tutto quello che risparmi sul suo costo lo spendi in veterinario.
Amalo come lui ama te, con la differenza che lui vive solo per te.
Se deve vivere fuori da solo nel giardino non hai capito nulla del bulldog, regalalo e te ne sarà grato.
Un bulldog che non si sente amato, è un bulldog triste.
Gioca con lui non farti solo selfie, hanno un fottuto bisogno delle nostre attenzioni.
Non sfruttarlo è inutile potresti perdere la cosa più preziosa che hai al mondo lascialo fare agli esperti.
Goditelo intensamente ogni giorno, perchè non ha una vita lunga.
Quando invecchierà, il regalo che puoi fargli, è rimanere al suo fianco fino al suo ultimo respiro, ci tiene.
Un bulldog non è per tutti, ma solo per chi è in grado di amare profondamente se stesso e gli animali.
Veronica Cucco

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Ho vissuto con tanti cani e sto vivendo con i bulldog…
Un cane ti guarda, un bulldog si perde nei tuoi occhi.
Un cane vuole le coccole, il bulldog prima le fa a te e poi le vuole ricevere.


Un cane scodinzola, il bulldog sculetta ha paura che la sua codina sia troppo piccola per essere vista.
Un cane frigna in continuazione in tua assenza, il bulldog aspetta in silenzio e immobile il tuo ritorno.
Un cane impara tutto quello che gli insegni, col bulldog ci parli e basta, ti fa  capire solo quello che gli fa comodo, ma capisce tutto.
Un cane si allontana da te per stare più comodo, al bulldog non interessa dove si siede, ma vuole il posto vicino a te.
Un cane darebbe la vita per te, per il bulldog sei la sua vita.
Un cane è un membro della famiglia, il bulldog è uno psicologo in grado di tirarti fuori i migliori sentimenti e valori.
Il cane lo ami dopo averlo conosciuto e fatto entrare nella tua vita, i bulldog li ami tutti anche quelli degli altri.


Se un cane fa danni, il castigo può durare a lungo, col bulldog pochi secondi.
Un cane è intelligente, il bulldog è intelligente e paraculo.
Un cane non ti compra facilmente, al bulldog riesce troppo facile.
Un cane non lo metti sul letto, il bulldog lo vuoi sul letto.
Un cane ha un ruolo ben preciso, il bulldog sa fare solo il tuo angelo custode.
Un cane è sensibile, il bulldog pure, ma è anche molto permaloso.
Un cane riempie la tua vita, il bulldog nutre la tua anima.
Un cane è un cane, un bulldog è un bulldog!
Veronica Cucco

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Quanta gente spenne i sordi pe annà in palestra? Tutti quelli che non c’hanno er bulldogghe. Eh perché? Semplice, perché er bulldogghe è la palestra! Tu pensi de avé preso sto cane pe non fa un cazzo, pare prigro, invece te ritrovi una palestra vivente dentro casa, voi vi chiederete come fa un bulldogghe che dorme tutto il giorno a costringete a fa movimento?

Cominciamo a di che prima de uscì te sfinisce, tu lo chiami? Niente! Manco con le cannonate, te fa sfiatà, avoja a strillà e a fa er tiro alla fune, o viceversa, c’è pure quello che come dici an.. già te se mette davanti e te tocca fa er salto in lungo pe non annà te lungo per terra.

Come varca la porta, te strattona, e questo non è strechting? Magari volevi pijà la sciarpa, che ce la fai? No! Devi aspettà che se odora la pipì de n’altro cane e poi tornà indietro e pijà la sciarpa. Te dà certe strattonate che per un attimo sei te er giavellotto. C’ho due bicipiti che un culturista je ce vojono diec’ore de palestra al giorno. 

Se soffrite de sciatica, fateve er chihuahua, col bulldogghe rischiate un ricovero urgente. Indossate scarpe antinfortunistica, non vedono le macchine quando passano e co le strattonate rischiate de esse pestati da le ruote de n’auto.

Io quanno esco c’ho paura de incontrà l’altri cani, me devo concentrà, perché nun abbaia ma pija la rincorsa prima indietro e poi parte de quinta pe annaje a rompe le scatole. Quelli porelli se mettono paura e scappano se vedono sta montagna che non riconoscono come cane, ma come un cinghiale de 20 quintali, che devono fa pore creature?

Er bulldogghe te fa fa lo slalom, lui tira e tu devi evità tutte le feci dell’altri cani. Te fa fa il salto ostacoli, vede solo la traiettoria sua, frega cazzi a lui chi c’hai davanti te, te tocca saltà de tutto, passeggini, ragazzini, vecchietti, sperando che non li becchi col bastone perché è la fine!

Er bulldogghe lo vojono accarezzà tutti, dopo che lo hanno accarezzato passano a distanza, perché lui zompa addosso a tutti, solo che la gente quando je sale addosso nun se rendono conto de quanto pesa, eh pesa…..!

Ma come so i proprietari quanno escono de casa?

“Lui non mozzica, ma io si!”

Guai a chi ce lo tocca, a chi je dice che è brutto, a chi lo scambia per un fagocero, a chi se rompe le palle quanno je spieghi che er bulldogghe c’ha mille difetti. La gente non se rende conto che te poi mette in mezzo a moje e marito, ma non in mezzo ar bulldogghe e al suo “bullgenitore”. Te pija a capocciate!

Se er cane tuo dà troppa confidenza a quarcuno, cerchi de capì la motivazione:

“A signò c’ha ‘na cagna in calore a casa ve?”

“Ma veramente ho un maschietto castrato!”

“Allora er cane mio è gay, ma stia tranquilla che vole bene solo a me, se je fa le feste è solo perché sente l’odore de n’altro cane nun te mette in testa che je stai simpatica!”

Se nun sei mai stato geloso o gelosa de un partner, diventi geloso fracico del bulldogghe tuo!

Questo la gente nun lo capirà mai, ma tra noi malati de bullite acuta avoja se ce capimo…

 

 

Veronica Cucco

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Bullgenitori, mettiamo i puntini sulle “i”!

Che poi sto nome ce lo semo dati da soli, cioè semo tarmente malati, a tal punto che è come se sti fiji pieni de pelo, l’avessimo partoriti noi!

A proposito de pelo, per noi er pelo è la PROVA, voi ci chiederete:  in che senso?              Allora chi dice che un cane a pelo lungo perde i peli se sbaja de grosso, so quelli a pelo corto che te riempiono casa 4 stagioni, ovvero quando tu sei quasi riuscito a portà via i peli della muta de due anni fa, eccote che er bulldogghe sta in muta un’altra volta. Mo io ormai nun ce faccio più caso, ma c’è tanta gente che solo a vedelli sulle sedie, je fanno schifo. Ecco io me metto lì, osservo la loro faccia schifata e li incito a sedersi… a faje appiccicà er pelo addosso, cazzo almeno una muta ce la semo giocata, solo una, perché poi quando se ne vanno da casa co tutto er pelo appiccicato e pijano le botte col mattarello dalle mogli o dalle madri, non tornano più.

Oh io non so voi, ma c’ho paura pure de trovà un compagno, e chi ce lo porta a letto? Troppe prove pelo deve superà!… Eh! Quelli dormono con me… altroché!

Perché con voi nun ce dormono? Ah allora non siete veri bullgenitori, ve potrei chiamà zii! No dai, la cosa più bella che te fa dormì la notte, oltre le scuregge, è il loro soave russare, mamma mia, è solo questione d’abitudine. D’altronde non c’avete un marito che russa a letto? Ecco non è la stessa cosa, i bulldogghe so peggio! Devi pregà che non te lo ritrovi appiccicato su un orecchio, col cazzo che lo sposti e lo svegli.

Insomma devi avé er sonno più pesante del loro, poi pe esse perfetto, de professione dovresti fa er contorsionista, o la mattina un fisioterapista a portata de mano pe fatte riuscì a scenne dal letto, tanto nun scenni fino a che non se svejano loro, non te puoi move! No! Er bulldogghe pesa, quanno dorme pesa er doppio! Lui è tutto il doppio, l’altri scureggiano? Lui c’ha una camera a gas incorporata. L’altri russano? Lui no sembra un raduno de trattori a cingoli, è un compositore vivente! Guai se se blocca, smetti de respirà pure te! Vanno in apnea, poi se ripijano, te pure, ma co li sali!

L’uscita co i bulldogghe ce l’avemo solo noi! Se vedi uno da lontano che te sta sul cazzo, de sicuro c’ha un bulldogghe, si perché imparamo a camminà coatti come camminano loro!

Dondolano loro, dondolamo noi! Danno le botte a tutto quello che je passa davanti, e che noi semo da meno? Ogni tanto faccio strike co le vecchiette.

Questa è vera! M’è successa qualche settimana fa, ce so cani che devi sta attento a non acciaccalli, altri come i bulldogghe devi sta attento a non incontralli, una vecchietta se è addobbata addosso al cane, porella, m’ha chiesto pure scusa! Ve lo giuro! Esile! Frank l’ha vista non lo so che j’ha preso, je voleva fregà la borsa… no giuro io non gliele insegno certe cose, fa tutto da solo, insomma voleva giocà co la vecchietta de 90 anni, questa in tre secondi me la so ritrovata per terra. Io dentro de me me so detta: “ecco che me tocca pagà i danni!” M’ha chiesto venti volte scusa e io dietro a lei! Io non so perché, forse m’ha visto co i bulldogghe e j’ho fatto pena, boh!

….continua….

Ciaooooooooo

Veronica Cucco

 

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Veronica, si chiama come me, prendeva in giro Davidino, così chiamava il suo bulldog, abbracciandolo gli chiedeva se sarebbe riuscito a mangiare un altro panettone con lei. Davidino era anziano, aveva avuto una convivenza meravigliosa con Veronica, un bullo di una sensibilità unica, riusciva ad andar d’accordo con tutti, lui non badava all’età, al sesso, o alla specie, lui era integrato con ogni tipo di essere vivente. 

Veronica amava terribilmente quel cane, a tal punto che per ricambiarlo di tutto l’amore che lui le aveva donato, decise un giorno di fargli una promessa importante.

La promessa:

“Davide quando non ci sarai più voglio accogliere un invisibile, un cane che non abbia mai visto la felicità, il più anziano che esiste, voglio farlo per ringraziarti di tutto l’amore che mi hai dato…”

Davidino sembrava aver capito quella promessa, perché si sedette col suo sederone sui piedi di Veronica.

La separazione… 

Anche se si ha la consapevolezza che prima o poi ci si deve separare, quando arriva quel momento, tutto ciò per cui eri convinto, tutte le frasi fatte, tutte le regole, il “così è la vita”, “vedrai che poi starà meglio”, sparisce tutto. Vieni proiettato in qualcosa di troppo grande e doloroso da affrontare, qualcosa che ti strappa il cuore in mille pezzi, senti dolore, un dolore che ti fa mancare il respiro, nulla ti far stare bene, solo il passare del tempo. Il dolore lo si deve accogliere e sopportare, fino a non poterne più. Fino a che non ti sfinisce, solo allora ricominci piano piano a vivere e a donare. La morte di un cane è un vero e proprio lutto che va elaborato, molti ancora non lo hanno superato anche a distanza di tanti anni, molti altri ci riescono, perché si buttano su un altro cane, è quello che ha fatto Veronica.

Tra le lacrime abbracciava il suo Davidino, ormai lontano dal suo corpo, tra le lacrime sussurrava a lui parole dolci, tra le lacrime gli diceva:

“Ora la mamma ti lascia andare Davidino, ora la mamma è pronta. Manteniamo la nostra promessa!”

Il forno crematorio si stava già scaldando e due ore dopo Veronica portò via le sue ceneri.

Suo figlio parlava con Davidino come se lui fosse ancora lì, io dico sempre che animali e bambini vivono qualcosa di magico, un mondo che a noi esseri umani non è permesso di entrare.

E’ il periodo di Natale 2017

Sono tutti a letto, tranne Veronica, aspettava di rimanere sola, aveva trattenuto tutto il dolore, un dolore che finalmente riuscì a liberare come un fiume in piena. Aveva ancora la vista colma di lacrime, quando decise in un gruppo qualsiasi di adozioni di cani meticci e anziani di pubblicare il suo primo ed unico post.

“Chiedo cortesemente di condividere: cerco un cane anziano, molto anziano, per donar lui/lei il tempo che gli resta sereno e agiato. Possibilmente abituato in casa. Necessaria compatibilità con bambini e altri cani, tutte femmine e con gatti. Non mi spaventano patologie, neanche se gravi. Grazie!”

Il post ebbe centinaia di offerte e condivisioni. A Veronica le si aprì un mondo enorme fatto di ogni tipo di cane, tripodi, piccoli di razza, meticci, grandi, erano una marea, ma fu Laika a scegliere Veronica. Era una delle prime foto che vide, una cagnolina meticcia di 15 anni, aveva salvato la foto, l’aveva “agganciata” e chi ne sa qualcosa quando c’è l’aggancio, c’è la magia. 

Il rovescio della medaglia.

Veronica è una delle poche allevatrici etiche che io conosca, qualcuno lo scoprì immediatamente e non esitò ad insultarla brutalmente sul gruppo. Già il grosso dolore della perdita appena subita, poi una cattiveria inaudita si accanì su di lei da un fanatismo deleterio.  Quello che sembrava una promessa facile da mantenere, stava diventando per Veronica, un incubo, un incubo amplificato dal dolore della perdita appena subita del suo Davidino.

Veronica era stremata dalla cattiveria e da una ferita troppo fresca di un lutto. Quella che sembrò un’adozione impossibile, il giorno di Natale arrivo come il più bel regalo che avesse mai ricevuto, in quel regalo probabilmente c’era la zampa di Davidino.

Veronica abbracciò Laika, come se la conoscesse da sempre, come se l’avesse aspettata da sempre, tra le lacrime liberatorie se la teneva stretta durante il viaggio della sua libertà, una libertà che questa cagnolina di 15 anni (in foto) non aveva mai conosciuto.

 

Veronica Cucco

 

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