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Subito a pensar male, non immaginereste mai come vi fanno risparmiare, il veterinario scordatevelo, manco se siete miss italia, se avete un bulldog vi tiene a debita distanza, per carità, guai prendersi a carico una pallosissima e fissatissima proprietaria di bulldog, niente dobbiamo proprio pagarcelo.

Come vi dicevo però se da un lato ha dei costi non indifferenti, dall’altro ci fa risparmiare sulla palestra.

Oggi va di moda riempirsi la bocca con paroloni del tipo: “ah io ho il mio personal trainer che ha cinque lauree, una in stretching, una in affondi, un’altra in economia e commercio e poi non ricordo, ah si in adduttori”

Poi ogni tanto escono le mode, è la volta della zumba, salta chi zumba. Poi non felici hanno aggiunto anche la kizomba e qui chiudo parentesi, perché onestamente io queste cose le conosco tutte da quando ho il mio bulldog.

Sì!

Le flessioni le faccio quando cerco di mettergli il collare o la pettorina, uno se la frega, l’altro quando le vede non capisce più niente, tra poco devo chiamare un roper per incapezzarli.

Decidiamo di uscire, come apro la porta salto in lungo, ho un braccio come quello del tennista, roba da pazzi. Certe strattonate da pelle d’oca, voli in lungo!

Ma li devo tenere ad ogni costo, perché il pericolo è in agguato e Indiana Jones deve superare tutti gli ostacoli, slalom in mezzo ai pali sul marciapiede, che ne sanno loro che esisto anche io in quel momento? Non lo sanno, sterzano come meglio gli riesce, di scatto, come le tigri, poi se sentono cani in vicinanza che abbaiano è finita, inizi a sciare con le scarpe sull’asfalto, tirano fino a raggiungerlo e poi si fermano di botto e fanno la pipì: “tu abbai, io ti urino sotto casa tua!” Loro non abbaiano, ma fanno i dispetti agli altri cani.

Ho già risparmiato 3 mesi di palestra con quindici minuti che ne sapete voi.

Dopo il salto in lungo, c’è anche il salto in alto, loro vanno dritti e tu guardi attentamente in terra e salti per non pestare le feci di altri cani. Te le trovi all’improvviso davanti e sei costretto a saltarle per non pestarle.

Tutto questo accade quando usciamo semplicemente con loro, quando giochiamo subentrano altri tipi di sport, tiro col giavellotto, perché loro non hanno i giochi che hanno tutti i cani normali, ma giochini pesanti e duri! Sia mai che giocate e vi sbagliate a tirarlo e a prendere una persona, l’ammazzate! Wrestling, qualcuno si lamenta pure dei morsi, i bulli non mordono, fanno proprio a botte col proprietario se gli si dà un minimo di spago. Sembrano lottatori di Sumo, non hanno grazia, non sanno giocare come tutti i cani!

Io sono sempre piena di lividi, ogni occasione è buona per loro per riempirmi di lividi, se mi visita un dottore, parte una denuncia per maltrattamento umano e non animale.

Però ragazzi quando dormono che la vendetta abbia inizio!

W i bulldog!

Veronica Cucco

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Io non seguo solo gruppi di bulldog, ma sono dentro a tantissimi gruppi, ogni volta che entro dentro a un gruppo non bulldoghiano, ecco che mi va il sangue al cervello. Ogni cane nasce per una missione, il bulldog già tanto che riesce a nascere è un miracolo, la missione non ce l’ha nel DNA.

Prendete quei bellissimi labrador che vengono addestrati per i ciechi io ogni volta mi emoziono, sono stupendi, poi immagino il bulldog al posto loro e mi vedo il nonnetto cieco che prende un palo in pieno volto, perché il bulldog non sa nemmeno lui dove deve andare, a volte ti strattona così senza un perché!

Immaginate i cani da riporto, ok siamo contrari alla caccia, però quei cani hanno l’adrenalina addosso e compiono il loro dovere con una perfezione immane, poi immagino il bulldog… parte prende la selvaggina e scappa, tu cerchi di rincorrerlo e lui scappa se sei fortunato che riesci a prenderlo è uguale rimarrà serrata nella sua bocca e si farà una bella mangiata.

Ho provato ad immaginare un San Bernardo, cani fantastici, resistenti, l’ho anche avuto, sono formidabili e simpaticissimi, loro sì che salvano vite in montagna, poi provo ad immaginare un bulldog in mezzo alla neve, dopo un po’ di salita te lo perdi è diventato uno slittino che scivola giù giù a rallentatore, il bulldog è così e tu lì piegato in due dalle risate sei costretto a soccorrerlo, prenderlo in braccio fino a casa.

Agility, i border collie sono nati per l’agility, fa una rabbia vederli correre senza fiato come il vento, meravigliosi, non sbagliano un bersaglio, sono di una precisione pazzesca, esattamente come i bulldog talmente precisi a prendere tutti i pali in faccia, mancare tutti gli ostacoli e distruggere i tubi, provateci e fatevi due risate.

Ma allora mi chiedo a che serve il bulldog inglese? Secondo me è il prolungamento di noi stessi, è un essere appiccicoso e tu ami tutto questo di lui, non importa se non serve a nulla, serve a renderti felice, una felicità unica ed insostituibile, chi se ne frega se è difettoso, impacciato, pigro, se ha un pessimo approccio con gli altri cani, lui è noi, è il nostro riflesso, è la tenerezza in persona. Il mio bulldog non lo sostituisco con nessun cane al mondo.

W I BULLDOG


Veronica Cucco

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Oggi parliamo di tutti quei figli che hanno imposto ai loro genitori un bulldog… già ridete eh? Beh io vi immagino quanto vi siete prostituiti per mettere un bulldog dentro casa. All’inizio questo sogno ve lo tenevate solo per voi, perché prima bisognava preparare il terreno fertile, i genitori giocano un ruolo importante in casa, sono quelli che badano al bullo quando voi non ci siete, non solo devono imparare ad accoglierlo, ma dovranno poi essere in grado di soddisfare tutte le loro esigenze.

Preparare il terreno fertile vuol dire apparire il miglior figlio che si possa avere:

“A ma che te serve? Devo uscì hai bisogno de qualcosa?”

Tua madre ormai abituata a far tutto da sola, si sorprende delle tue parole, a tal punto che esclama:

“Che droga piji? Fija mia nun me fa preoccupà, che so tutti sti arruffianamenti?”

Tua madre non è stupida, ti ha cresciuta lei e ha già capito che qualcosa bolle in pentola. I giorni passano e durante quei giorni cominci a mettere foto di bulldog sullo schermo del telefonino, video che mostri al genitore che comanda di meno, tuo padre, ti serve un complice in casa, insomma ti lavori a lungo questi due anziani che nella loro vita non hanno mai avuto un animale, mai! Inizi con la prima proposta, per sondare il terreno:

“A ma, quest’anno me vojo fa un regalo strano, un chihuahua!”

“E che è? Oh io dai cinesi non ce vengo!”

“A ma er chihuahua è un cane piccolo piccolo!”

“Si così te frullo dalla finestra a te e ar cane!”

Niente il muro è insormontabile, cominci a studiare tutti i difetti dei tuoi genitori su cui poter far leva, ma prima devi portare il cucciolo a casa, dopo mesi di preparazione e ricerca eccotelo finalmente che arriva! Tu sei convinta che ti odieranno talmente tanto all’inizio che non vi parlerete per giorni, soffrirai i musi lunghi, ma sai che quell’ammasso di ciccia pelosa che sta per entrare li conquisterà uno ad uno fino a farli morire di gelosia o del “guai a chi me lo tocca”.

Purtroppo averglielo chiesto non è valso a nulla, il bulldog si impone per poterlo conoscere meglio ed imparare ad accettarlo.

Prima dell’arrivo in casa, hai già nascosto tutte le sue cose nuove, anche il cuscino con la cuccia, camera tua è un campo minato, guai a chi entra, la camera è pulitissima, non deve toccare niente nessuno altrimenti scoprono tutto. Trattieni una gioia immane in casa è dura far finta di nulla.

Aspetti il giorno in cui sono fuori un paio d’ore per andarlo a prendere e farglielo trovare in casa. Le morse allo stomaco, le mani fredde, la tensione a mille: “oddio stavolta c’ammazzano Ettore!”

Le chiavi nella serratura, eccoli stanno entrando, segno della croce, il bulldog bisogna imporlo per capirlo, altrimenti non si decide mai di prenderlo.

Apre la porta, buste della spesa che cadono a rallentatore a terra con la borsa e tutte le cose dentro che escono, il tuo istinto è lasciare il cucciolo in terra e cercare di spiegare in cinque secondi tutto quello che tua mamma con le mani nei capelli sta cercando di capire cosa hai portato in casa:

“Ma che è sto coso?”

Silenzio, tuo padre inizia a ridere non si sa perché, forse per la lite tra te e tua mamma che sta per scoppiare, o forse è attratto da Ettore, speriamo!

“Te che te ridi?”

“Oh è buffo, ma è un cane?”

Finalmente tuo padre ti regala una parola di conforto quasi tra le lacrime rispondi:

“Si papà è un bulldogghe inglese!”

Tua madre deve ancora urlare, ma tu cerchi di aiutarla e di distrarla con ogni mezzo:

“A ma aspetta, te prego non urlà che sono molto sensibili, famme una cortesia, te prego ascortame, damme quarche giorno de tempo, se proprio non lo sopporti, me so accordata co l’allevatrice che glielo ridò indietro, massimo cinque giorni, non te chiedo altro!”

Bene arrabbiatissima, ma sei riuscita a scendere ad un compromesso, tua madre è convinta che tra cinque giorni quell’ammasso di peli se ne va da casa, tu in quei cinque giorni dovrai aprire un mondo e una prospettiva meravigliosa ai tuoi genitori, presentando al meglio il bulldog, ma lui, il nostro eroe Ettore ha già capito tutto e indovinate a chi va a rompere il cazzo? A tua mamma! Inizia con i lacci delle scarpe, corre davanti ai suoi occhi per poi cadere come una pera cotta, la donna dura tutta d’un pezzo comincia con la bocca serrata a muovere le labbra cercando di soffocare una risata, niente il nostro Ettore ce la sta mettendo tutta, riesce perfino ad addormentarsi sulle scarpe di tua mamma, forse ha già capito anche lui che la mamma è il capobranco. Tuo padre non proferisce parola, si gode con lo sguardo il cucciolo, cerca di chiamarlo, ma non lo caga. Ettore fa passi da gigante, non abbaia, è educato, bussano alla porta e lui si fa sentire. Tua mamma capisce che un cane potrebbe farla stare più sicura in casa, visto che ormai sono diventati anziani, ma questo pensiero se lo tiene per se, è ancora convinta che tra qualche giorno uscirà di casa per sempre…

Era rimasta in silenzio per cinque giorni e tu sei pronta a giocarti l’ultima carta:

“Ettore saluta tutti, che tornamo a casa!”

“Andò lo porti, mo questo porello s’è affezionato, do lo porti?”

“A ma se nun lo voi troverà qualcuno che lo vole, ce sto male pure io!”

“Vabbè ma mo lascialo! Se fa danni li paghi te però eh?”

Il tuo cuore comincia a scoppiare di gioia, lo sapevi, te l’avevano detto in tanti che sarebbe riuscito a conquistare anche i più aridi d’amore e ora guai a chi glielo tocca! Inizi a fare diecimila promesse, che sarai una figlia perfetta, precisa ordinata e che penserai te a tutto quello di cui ha bisogno il cucciolo. Questo è stato il giorno più bello della tua vita, il problema lo sapete qual è? Che purtroppo quella che odiava i cani, diventa non solo possessiva nei confronti del cucciolo, ma lo sente anche suo, perché passa la maggior parte della giornata con lei.

Cinque giorni sono bastati per far innamorare anche un cuore di pietra, il bulldog è una drogra, anche la mamma è stata colpita dalla Bullite Acuta!

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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Noi bullgenitori sappiamo benissimo come non scuotere queste masse di muscoli rotanti, ignorandoli, lasciandoli dormire dove più gli aggrada. Io, per esempio, ho suddiviso la giornata per loro con uno schema ben preciso, ci svegliamo la mattina, coccole, grattini, gioco, poi escono a fare i bisogni mentre cucino per loro, mangiano, io faccio colazione, loro di nuovo a riposo, sia mai che si mettono a giocare dopo mangiato, passa qualche ora, pranzo per me, mentre cucino li faccio giocare come matti, pomeriggio riposo, la sera di nuovo giochiamo prima di mangiare, poi pappa di nuovo e riposo. Questa è la mia giornata invernale, l’estate cambia tutto in funzione del caldo. Le feste sconvolgono noi e loro: iniziamo dagli addobbi, scatoloni, luci, palle, sono tutte novità per il bulldog, quindi ti ritrovi in mezzo alle palle, non quelle di Natale, sta massa deforme che annusa tutto quello che tiri fuori e guai se ci si mette a giocare! Non hai visibilità durante il trasporto delle mille scatole, ma quello ti si mette in messo alle gambe e tu rischi di volare. In quel frangente hai già piazzato qualche angioletto o santo che hai chiamato a raccolta mentre stavi per cadere.

“Che famo ce mettemo un tavolo pe i regali? Sennò Ettore ce piscia subito sopra!”

“Oh da quando c’avemo sto cane se possono evità ste feste? Te lo dico subito, Ettore è er padrone de casa, li parenti non so un cazzo!”

“Amò ma che te sei finita la bottija de prosecco che avemo lasciato ieri sera?”

“No, tu nun capisci, lo vedi che solo a vedé tutti sti movimenti dentro casa s’è agitato?”

“Embé sta a giocà, lascialo fa porello!”

“Io parto prevenuto, se gioca co tutte ste palle, figuramoce co i parenti! ‘o sai come è fatto no? Te ricordi tre anni fa nonna?…. Si no, nonna sua, nonna nostra, la pora nonna l’ha fatta volà co tutta la lasagna, noi all’ospedale de corsa e lui in clinica subito dopo che s’è magnato tutta la lasagna! Amò festeggiamo io e te! Dimoje che ce semo beccati er virus…”

“Tu si scemo, mi madre poi non mi parla più pe ‘n’anno!”

“Mejo meno agitazione pe Ettoruccio nostro amore della casa. Ettorù te piacciono le palle? Tiè pijate questa!”

“No scemo! Quella è de vetro me l’ha regalata lo zio de la Lapponia!”

“Oh me lo potevi di che Babbo Natale era tu zio!”

“Smettila, risolvemo sto problema!”

Ormai il nostro cervello si è incancrenito, chissà quanti di voi piacevolmente rinunciano ai cenoni perché hanno la scusa del bullo che ha paura dei botti, che non può agitarsi in mezzo alla gente, che in fondo da quando abbiamo questi bulldog, tutto quello che ci gira intorno, ha poco interesse, ma sì, perché con le feste la gente che viene e che va, modifica la loro routine e tu sei lì in tensione, hai paura possa rubare qualche pelliccia, oppure sporcare i pantaloni nuovi di zio, rubare un giocattolo ad un cuginetto. Cerchi di mediare in qualche modo, uno sforzo sovrumano.

“Vabbè quest’anno famo che vengono tutti qui a casa nostra in tuta, cucino io, tutte cose che devono ingoià, che scottano, così almeno non le rifilano a Ettoruccio nostro.”

“Brava così me piaci! Ma senti un po’ de chi so tutti quei regali?”

“De Ettoruccio nostro è il primo a cui ho pensato!”

Ecco queste sono normalità per chi vive un bulldog, ma non lo dite a nessuno altrimenti ci prendono per pazzi!

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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La parola “bulli” già dice tutto, non a caso bullismo, si traduce con: comportamento da bullo; spavalderia arrogante e sfrontata. In partic., atteggiamento di sopraffazione sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche attuate spec. in ambienti scolastici o giovanili. Lasciando da parte gli ambienti scolastici o giovanili e parlando del bulldog, le violenze fisiche e psicologiche avvengono dentro casa.

Già state con gli occhi sbarrati e le mani sui capelli vero?

Adesso vi spiego bene la mia affermazione, perché è ora di farla finita di giustificarli questi testardi, capoccioni, impuniti, dispettosi, tignosi, trallallero trallalà.

Cominciamo, io c’ho tutte le zampe, no scusate, volevo dire le gambe graffiate, voi no? Allora non è puro, il bulldog non sale sulle tue gambe, ci zompa, immaginate un chihuahua e un bulldog, già sento il dolore, quando rientro a casa che non mi vedono da due minuti esatti, perché ho deciso di buttare l’immondizia in solitaria, ti zompano sulle gambe senza un domani, prendono la rincorsa come i giocatori di rugby e stack, tu urli talmente tanto che sembra che qualcuno ti stia violentando! Pensa se lo lascio per due ore da solo! Non ti puoi vestire elegante con i collant e la gonna, perché te li strappa tutti. E tu che stai lì che non sai come fermarlo, da una parte esterna la sua felicità, sei un bastardo se provi ad interrompere la sua gioia, dall’altra i graffi sono tutti i tuoi. E questo non è bullismo e sottomissione? Poi sono tosti, hanno una forza immane, sembrano palle da basket dure e rimbalzano come matti. In quel momento non sai se ridere o piangere, sembri esaurita!

Io mi sento debole cazzo di fronte a tanto bullismo di felicità!

Parliamo della violenza psicologica, io ho la lombosciatalgia, lui, quello piccolo sul letto salta quando gli fa comodo, la sera che sono stanca, che fa? Appoggia le zampe anteriori sul letto e rompe i coglioni fino a che tu non ti scopri, scendi lo fai salire, mica è finita! No! Adesso arriva il bello, deve trovare la posizione che più lo aggrada, e indovinate dove? Addosso a me!!!! E questa non è violenza fisica e psicologica???

Non ci casco, non provate a dire di giustificarlo, pagatemi l’osteopata e lo perdono! A parte gli scherzi, sono pesanti, quando si muovono non sono per nulla leggiadri, ma goffi e chissà quanti di voi sono inciampati in un bulldog cadendo? Voi cranio , costole, tibia rotti e loro? Manco si sono accorti che avete inciampato grazie alla loro stazza…

Violenza psicologica a ora di pranzo e cena, parliamone, eh quanto vi sentite bastardi inside, se riuscite a resistere, ma il 90% di voi un pezzettino di pane col sughetto della carne no? Il problema che nemmeno dopo averglielo dato siete soddisfatti, perché il bulldog a differenza di tutti gli altri cani che masticano e se lo gustano, loro no! Sparisce! Vi guardate intorno pensando che magari è caduto, l’avete mancato e invece? L’ha aspirato e che soddisfazione c’è a dargli il cibo nostro, quello succulento? Nulla, infatti dopo tre millesimi di secondo è lì che ti stalkerizza con la faccia da morto di fame.

Il bulldog non ha i suoi spazi, ma i tuoi, se li conquista ad arte, c’è un mio amico che ha un bulldog mi chiama 20 volte al giorno, per condividere con me la sua passione io ormai lo chiamo rincoglionimento, beh Walter all’inizio era riuscito ad abituare il suo bullo nella recinzione, lui si trovava bene, mo ha scoperto la comodità del divano, che te lo dico a fa? Ok il bulldog è paraculo, perché riesce a impietosire il suo bullgenitore in una maniera straordinaria, adesso mi chiede consigli, no sul fatto che abbia già deciso di dormire sul divano, ma ha paura di uno spiffero nelle vicinanze del divano!!! E questa non è violenza psicologica???? Aspetto le vostre esperienze!

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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