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Un bulldog inglese è puro se:
mentre cucini si siede in mezzo ai piedi, non lo sposti nemmeno a cannonate e il rischio di cadere è davvero alto.
Ti stalkerizza ogni volta che mangi facendoti sentire una merda a tal punto che cedi.
Quando lo chiami non ti caga proprio, viceversa prova ad aprire un pacco di biscotti, mostra il levriero che è in se.
Puoi avere il letto a dieci piazze, solo lui è in grado di farti svegliare con i peggio dolori reumatici, causa accozzamento notturno.
E’ l’unico cane che non si fila di striscio i suoi simili per così dire, che, invece vorrebbero a tutti i costi sbranarlo per la paura che hanno.
Non sopporta essere allontanato forzatamente dal suo bullgenitore, è capace di far il solco per terra e morire strozzato pur di non andare con gli sconosciuti.
Si spaventa delle sue scoregge che fa mentre dorme, quando sono rumorose, altrimenti non se ne accorge nemmeno, solo tu te ne accorgi e sei costretto a metterti la prima cosa sul naso che ti capita sotto tiro.
Si spaventa di almeno due oggetti non identificati dentro casa, scopa e aspirapolvere sono i più gettonati, ma anche un nuovo oggetto non è da meno. Giustamente prima non c’era ora che ci sta a fa? Possiamo aggiungere l’ombrello, lo stendino, il mocio, il phon, la lavatrice ecc ecc.
E’ in grado si spaventare tutti quelli che suonano il campanello, per poi diventare subito i loro migliori amici. Se tu non volevi farli entrare in casa, lui, invece ci riesce benissimo.
E’ l’unico cane in grado di trattenersi le feci per tre giorni di fila pur di non uscire di casa, quando tutte le altre razze ti portano il guinzaglio pur di farti uscire con loro.
E’ un grande risparmiatore di energie, il movimento va effettuato solo per saltare sul letto, sulle poltrone e sul tavolino, tutto il resto lo trovano inutile e superfluo. Anzi che ancora alzano la gamba per far pipì…. i maschietti.
Non so i vostri, ma i miei dopo aver bevuto ruttano come i cristiani e sbadigliano sonoramente.
Se vi riconoscete in almeno del 70% di queste affermazioni allora il vostro bulldog è puro.

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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“Oddioooo amò guardà che c’ha?”
“Che c’ha? Oh che cazzo ogni volta me fai pijà i corpi! E falla finita!”
“Ma non l’ha mai fatto! Che po esse?”
“Amò è primavera s’è eccitato!”
“Poverino, chissà quanto soffre!”
“Dillo a me che non la vedo da mesi da quanno c’avemo sto coso!”
“E smettila de di stupidaggini, piuttosto vado dal veterinario che tanto ce devo annà per altre cose e sento come me devo comportà, me sto a preoccupà, è diventato signorino, non so come ce se deve comportà!”
“Si ma la fai finita co sto veterinario? Ma che te sei innamorata? Per ogni stronzata sempre dal veterinario, ma che è ahò!”
“Amò senti io oggi nun c’ho niente da fa e ‘na controllatina non je fa male!”
“Fa un po’ come te pare tanto sei testarda come un mulo, anzi come esso!”

Dal veterinario in sala d’attesa…

“Caruccio, che razza è?”
“Razza peluche signò, tanto a lei se le dico che razza è non le cambia la vita, il suo è razza bastarda?”
“No veramente antipatica è una west highland white terrier, molto più puro del suo sgorbio!”
“Il mio non è più puro, è diventato un porco, un signorino e se non me leva sto cane la sevizia!”
“Lei è una gran maleducata!”

Finalmente dopo interminabili minuti di polemiche arriva il suo turno
“Dottò dottò…”
“Signora ancora lei? Che succede?”
“Ecco ero a casa e mi son presa uno spavento, non era mai successo prima d’ora, mo non so come spiegarglielo, ha presente quando un adolescente comincia ad essere attratto per l’altro sesso?”
“Ah ha fatto la monta!?”
“Oddio nooooooo ma è scemo?”
“Non capisco che è successo?”
“Ecco vede quel coso lì sotto?”
“Si il pene, si chiama pene!”
“Oddio noooo poverino, ma non rimangono cuccioli sti cani, dottore ho l’ansia!”
“Ma ha sanguinato? Parli tranquillamente è una clinica veterinaria!”
“Dottò ecco ad un certo punto un macello!”
“Molto chiara come diagnosi, complimenti!”
“Dottò c’avuto un’erezione ma io non c’entro nulla ha fatto tutto da solo! Ma sognano le cagnolette? Cioè so come noi?”
“Beh è primavera è normale!”
“Noooo c’ho paura dottò è troppo piccolo gli fa male!”
“Ma in natura è così. Non ci può fare nulla.”
“Quindi mi consiglia una cagnetta…? Finta!”
“Non deve fare nulla, ovvio che se tutti i giorni è la stessa storia allora dobbiamo calmarlo e l’unico modo…”
“Ma è scemo? Ma come si permette io non lo tocco proprio!”
“No ci sono dei medicinali, lei non deve fare nulla, ma vedrà che è un singolo episodio!”
“Dottò senta io preferisco fa tutti gli accertamenti non me fido mai delle parole, se poi c’ha un tumore, o la displasia alle anche? E se fosse una forma di dermatite che lo fa grattà fino a fallo eccità, no no me faccia sta cortesia, me je faccia un ketchup completo!”
“Si la majonese, l’abbiamo fatto la settimana scorsa, gli fanno male tutti questi esami, il cane gode di ottima salute!”
“Oddio ha detto gode? Poi cane ci sarà lei, il mio è un bulldog inglese!”
“A signò mo ‘o sai che te dico, ma vattene te co sto bulldogghe! E non me fa esse vorgare che se me ce metto io so bello ignorante!”
“Oddio M’è caduto un mito, cambio clinica!”
“Mejo vada a ammorbà i colleghi mii co ste pippe!”
W I BULLDOG

Veronica Cucco

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Col bulldog non solo ci si parla, ma ci si fanno discorsi interi, è vero o no?

Io con i miei strillacci, prediche, parole dolci. Ho sempre detto che il bulldog è come un bambino che non crescerà mai, il bulldog è anarchico, i miei anche insurrezionali. Oggi Giacomo mi ha fatto capire che era ora di lavare le coperte e lui che non fa mai la pipì in casa, le ha bagnate tutte. Ora avete presente quando la maestra vi faceva la predica da piccolini e voi rimanevate con la testa bassa e qualcuno alla fine scoppiava a piangere? I bulldog sono così, gli fai la predica che la pipì non la devono fare in casa e loro che fanno? Capiscono tutto, li vedi che tremano, con la testa bassa, fiji de ‘na bona donna. Il bulldog è un cane che scende a compromessi, se decide di voler qualcosa si incazza, Frank è uno di quelli, comincia ad abbaiare, a saltarti addosso, ma supponiamo che quella cosa ancora non puoi dargliela, che so la pappa, il gioco, perché ha appena mangiato, allora lo devi distrarre con parole e gesti, lui capisce cinque secondi esatti ti asseconda e poi ricomincia. Testardi come i muli. Tutti i cani di casa addomesticati dai padroni hanno dei comandi precisi: “A CUCCIA!” li vedi sedersi delicatamente bravi, precisi. I bulli? Seduto! Mi raccomando non alzate la voce che si indispettiscono e si offendono, lo sapete quanto sono permalosi, funziona? Col biscottino in mano sempre, “niente biscottino, niente seduto mamma tu attaccare al tram!” Ci fosse una cosa che fanno per farti felice, non assecondano nulla di quello che gli chiedi. Un altro comando per i cani “vieni”, noi con i bulldog: “tesoruccio della mamma andiamo a fare una passeggiatina?” Non vi dimenticate la voce cretina. 

Prendi Giacomo, adora uscire di casa, lo capisce da come mi comporto i primi tre secondi, inizia ad aspettare perché noi donne abbiamo tempi lunghissimi, un passo io un passo lui e si siede poi comincia a farsi delle domande, lo capisci perché sculetta e saltella, ma ancora non tanto. Arriva il momento fatidico, se non dico nulla torno a casa e trovo dispetti di ogni tipo, letto tutto per aria, Frank che me la fa ad ogni angolo, io ho due mocio che uso entrambi sempre. Giacomo che si gratta fino a farsi male. Devo fare la predica anche con la voce carina: “mi raccomando mamma torna subito, fate i bravi, mi raccomando”. Loro si mettono fermi seduti e aspettano. Viceversa se decido di portarli con me fanno i pazzi, saltano, piroettano. Oggi per esempio oltre ad essermi arrabbiata per la pipì, non sono riuscita a far uscire il pigrone, quando gli pare di Giacomo, perché pioveva e faceva freddo, a nulla sono valse le mie parole, ma io ci parlo come se fosse una persona, se mi dovessero rinchiudere in manicomio ora sapete il perché.

Perché sicuramente la mia vicina sente tutti i discorsi che io faccio con loro, tanto sono discorsi, che se anche capiscono perfettamente perché lo si vede dalle loro espressioni uniche del loro genere, i buldog faranno sempre quel che cazzo pare a loro. Io li amo per questo.

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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Oggi parliamo di tutti quei figli che hanno imposto ai loro genitori un bulldog… già ridete eh? Beh io vi immagino quanto vi siete prostituiti per mettere un bulldog dentro casa. All’inizio questo sogno ve lo tenevate solo per voi, perché prima bisognava preparare il terreno fertile, i genitori giocano un ruolo importante in casa, sono quelli che badano al bullo quando voi non ci siete, non solo devono imparare ad accoglierlo, ma dovranno poi essere in grado di soddisfare tutte le loro esigenze.

Preparare il terreno fertile vuol dire apparire il miglior figlio che si possa avere:

“A ma che te serve? Devo uscì hai bisogno de qualcosa?”

Tua madre ormai abituata a far tutto da sola, si sorprende delle tue parole, a tal punto che esclama:

“Che droga piji? Fija mia nun me fa preoccupà, che so tutti sti arruffianamenti?”

Tua madre non è stupida, ti ha cresciuta lei e ha già capito che qualcosa bolle in pentola. I giorni passano e durante quei giorni cominci a mettere foto di bulldog sullo schermo del telefonino, video che mostri al genitore che comanda di meno, tuo padre, ti serve un complice in casa, insomma ti lavori a lungo questi due anziani che nella loro vita non hanno mai avuto un animale, mai! Inizi con la prima proposta, per sondare il terreno:

“A ma, quest’anno me vojo fa un regalo strano, un chihuahua!”

“E che è? Oh io dai cinesi non ce vengo!”

“A ma er chihuahua è un cane piccolo piccolo!”

“Si così te frullo dalla finestra a te e ar cane!”

Niente il muro è insormontabile, cominci a studiare tutti i difetti dei tuoi genitori su cui poter far leva, ma prima devi portare il cucciolo a casa, dopo mesi di preparazione e ricerca eccotelo finalmente che arriva! Tu sei convinta che ti odieranno talmente tanto all’inizio che non vi parlerete per giorni, soffrirai i musi lunghi, ma sai che quell’ammasso di ciccia pelosa che sta per entrare li conquisterà uno ad uno fino a farli morire di gelosia o del “guai a chi me lo tocca”.

Purtroppo averglielo chiesto non è valso a nulla, il bulldog si impone per poterlo conoscere meglio ed imparare ad accettarlo.

Prima dell’arrivo in casa, hai già nascosto tutte le sue cose nuove, anche il cuscino con la cuccia, camera tua è un campo minato, guai a chi entra, la camera è pulitissima, non deve toccare niente nessuno altrimenti scoprono tutto. Trattieni una gioia immane in casa è dura far finta di nulla.

Aspetti il giorno in cui sono fuori un paio d’ore per andarlo a prendere e farglielo trovare in casa. Le morse allo stomaco, le mani fredde, la tensione a mille: “oddio stavolta c’ammazzano Ettore!”

Le chiavi nella serratura, eccoli stanno entrando, segno della croce, il bulldog bisogna imporlo per capirlo, altrimenti non si decide mai di prenderlo.

Apre la porta, buste della spesa che cadono a rallentatore a terra con la borsa e tutte le cose dentro che escono, il tuo istinto è lasciare il cucciolo in terra e cercare di spiegare in cinque secondi tutto quello che tua mamma con le mani nei capelli sta cercando di capire cosa hai portato in casa:

“Ma che è sto coso?”

Silenzio, tuo padre inizia a ridere non si sa perché, forse per la lite tra te e tua mamma che sta per scoppiare, o forse è attratto da Ettore, speriamo!

“Te che te ridi?”

“Oh è buffo, ma è un cane?”

Finalmente tuo padre ti regala una parola di conforto quasi tra le lacrime rispondi:

“Si papà è un bulldogghe inglese!”

Tua madre deve ancora urlare, ma tu cerchi di aiutarla e di distrarla con ogni mezzo:

“A ma aspetta, te prego non urlà che sono molto sensibili, famme una cortesia, te prego ascortame, damme quarche giorno de tempo, se proprio non lo sopporti, me so accordata co l’allevatrice che glielo ridò indietro, massimo cinque giorni, non te chiedo altro!”

Bene arrabbiatissima, ma sei riuscita a scendere ad un compromesso, tua madre è convinta che tra cinque giorni quell’ammasso di peli se ne va da casa, tu in quei cinque giorni dovrai aprire un mondo e una prospettiva meravigliosa ai tuoi genitori, presentando al meglio il bulldog, ma lui, il nostro eroe Ettore ha già capito tutto e indovinate a chi va a rompere il cazzo? A tua mamma! Inizia con i lacci delle scarpe, corre davanti ai suoi occhi per poi cadere come una pera cotta, la donna dura tutta d’un pezzo comincia con la bocca serrata a muovere le labbra cercando di soffocare una risata, niente il nostro Ettore ce la sta mettendo tutta, riesce perfino ad addormentarsi sulle scarpe di tua mamma, forse ha già capito anche lui che la mamma è il capobranco. Tuo padre non proferisce parola, si gode con lo sguardo il cucciolo, cerca di chiamarlo, ma non lo caga. Ettore fa passi da gigante, non abbaia, è educato, bussano alla porta e lui si fa sentire. Tua mamma capisce che un cane potrebbe farla stare più sicura in casa, visto che ormai sono diventati anziani, ma questo pensiero se lo tiene per se, è ancora convinta che tra qualche giorno uscirà di casa per sempre…

Era rimasta in silenzio per cinque giorni e tu sei pronta a giocarti l’ultima carta:

“Ettore saluta tutti, che tornamo a casa!”

“Andò lo porti, mo questo porello s’è affezionato, do lo porti?”

“A ma se nun lo voi troverà qualcuno che lo vole, ce sto male pure io!”

“Vabbè ma mo lascialo! Se fa danni li paghi te però eh?”

Il tuo cuore comincia a scoppiare di gioia, lo sapevi, te l’avevano detto in tanti che sarebbe riuscito a conquistare anche i più aridi d’amore e ora guai a chi glielo tocca! Inizi a fare diecimila promesse, che sarai una figlia perfetta, precisa ordinata e che penserai te a tutto quello di cui ha bisogno il cucciolo. Questo è stato il giorno più bello della tua vita, il problema lo sapete qual è? Che purtroppo quella che odiava i cani, diventa non solo possessiva nei confronti del cucciolo, ma lo sente anche suo, perché passa la maggior parte della giornata con lei.

Cinque giorni sono bastati per far innamorare anche un cuore di pietra, il bulldog è una drogra, anche la mamma è stata colpita dalla Bullite Acuta!

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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Quante gliene combinate a questi ciccioni rugoni eh? Sono una vera e propria calamita, a senso unico però, loro, a parte il letto che è sacro per tutti, sono delle cozze discrete, vado in bagno? Eccoteli, vado in cucina, il luogo più ambito, ormai l’associano al cibo, almeno per me, perché cucino per loro. Comunque devono sempre averti a distanza ravvicinata, non si sa mai che sta rompicoglioni che ci spupazza ogni istante della sua vita, ci sganciasse qualcosa da mangiare, già parlano? Immaginate per un attimo di dare voce al vostro bulldog.

Provo con i miei:

Frank: “Ahò so le sei, quanno se magna?

Questo è facile, perché Frank alle 17.45 inizia a mordermi le scarpe, si mette col culo pizzo e fa tutti versi strani. Adesso sono le 18.10 si sta avvicinando, tra poco dovrò interrompere perché non sente ragioni.

“Ahò te sto a fa capì in tutti i modi che c’ho fame? Nun me spupazzà è da stamattina che me stropicci tutto per chi m’hai preso? Eddaje no! Annamo a magnà! Guarda che te sgancio ‘na scoreggia!”

Sul letto si allargano troppo, questa mattina avevo la gamba destra fuori e mi sono detta che prima o poi un giorno cadrò dal letto, all’inizio si accucciano, poi si sbracano completamente, li assecondi per un po’, poi subentrano esigenze di posizione comoda.

“Per favore spostati!” Sembra che gli stai facendo un torto enorme.

“Ahò ma voi esse più delicata co sti piedacci, guarda che te sgancio eh!”

Scusate ma l’unica arma di distruzione di massa che hanno, oltre la bocca, è quella: il culo a propulsione!

Li vedi che sgambettano, come se gli avessi chiesto il favore più grosso della terra. Niente e non si spostano, devi scendere caricartelo di peso e spostarlo lontano dalla tua comodità.

“Mortacci che freddo andò m’hai messo!? Stavo tanto callo su le gambe tue, perché m’hai spostato? Sei proprio la peggio!”

Devi correre per metterti comoda, perché subito dopo si rimette nella stessa identica posizione e ricominciamo da capo. Questa, però è la versione invernale, quella estiva lasciamo perdere, letto, pavimento, pavimento sotto al letto, letto, pavimento e così via tutta la notte!

Ma quanto siamo cretini con quella voce stridula quando ci rivolgiamo a loro? Tanto! Mi ci metto in mezzo anche io, ma lo sapete perché? Perché quando ci rivolgiamo a loro con quella vocina da cugini di campagna, loro iniziano a muoversi tutti come le anguille, in realtà nessuno sa quello che in quel momento ci stanno comunicando, ve lo dico io:

“eehehe che rivole questa? Me fai le moine perché te devo fa un favore ve? Che voce da cretina, mi fai sbellicare dalle risate, dai forza nun ce girà intorno dimme che devo fa? Er bagnetto? Dovemo uscì? Dovemo pulì le rughe? Le rughe si solo se me pulisci er culetto….”

Alla vista del guinzaglio:

“No! Fori no te prego!!! Non c’ho voja de uscì sei proprio una ruffiana!” E in effetti da come si muovevano come le anguille mettendosi pure a pancia all’aria si bloccano e abbassano la testa!

Immaginate anche quando gli date la pappa, le crocchette per esempio….

“Dai Ettoruccio che si mangia!!!!” Il vostro entusiasmo dovrebbe farlo balzare, ma de che!

“Che palle sta robaccia, ma magnatela te no!”

E tu che sei lì che te le inventi di tutti i colori per fargliele mangiare, ma siccome tua mamma lo ha inzeppato di schifezze, quello ormai non vuole più sapere nulla delle crocchette, ci metti il parmigiano? Dopo un po’ le lecca tutte e poi via che le lascia lì, queste cose non ti fanno dormire la notte, perché la passi su facebook a chiedere consigli.

“Io non magno, tanto ce sta nonna che de nascosto me sazia come se deve, sento un profumino…”

Quando si tratta di mangiare le crocchette superscientifiche da un milione di euro, fa una pena infinita, sembra quasi malato, avete presente quando stiamo male noi e non ci va niente da mangiare? Via di minestrine! Ecco uguale, non ti danno soddisfazione nemmeno a pagarlo oro, la danno poi alla nonna non vi preoccupate. E voi che urlate:

“Maaaaaaaaaaa che j’hai dato da magnà?”

Il tuo bullo che se la ride, ormai sazio che pensa:

“Se ormai la stai pe acchiappà, lei è sverta, io una fogna, er cibo puf sparisce in un attimo, bono oh! Altro che le crocchette, magnatele te quelle!”

Il bulldog lo chiami e fa finta di dormire, allora il gioco ormai lo abbiamo capito tutti, basta una scatola di biscotti, lo vedi saltare come un grillo!

“Ecchime che c’hai? Faccio tutto, mi devo mette a sedé? Pronto, so bravo eh, che m’allunghi? Te devo da la zampa? Eccotela! Eddaje però, che me fai li scherzi, oh che me stai a pijà in giro?”

Lui capisce in realtà che dentro a quell’involucro non c’era nulla, perché ha visto cosa tenevi sull’altra mano….

“Sta paracula c’ha le gocce pe le recchie, me voleva buggerà, famme scappà via sotto al letto!”

E niente i bulldog sono così sembrano imbranati, tonti, invece oltre ad essere intelligentissimi, sono anche molto paraculi.

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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